Fatto questo misurate ancora una volta tutto ciò che avete fatto, e preparatevi al primo momento da brivido. Nel corso della lavorazione ne verranno altri .

Fissate la tavoletta di palissandro al tavolo con uno strettoio o due e cominciate, col seghetto da traforo (se la avete ed amate le emozioni forti con la sega a nastro), a segare, seguendo la linea obliqua ma tenendovi discosti almeno di un millimetro.

Finito il taglio, e tirato il sospiro di sollievo se tutto è andato bene, si tratterà di rettificare le "sponde" della tastiera.

Col pialletto , a passate regolari, lunghe e leggere, rifilate il legno fino ad avvicinarvi alle righe che avevate tracciato.

Quando siete vicini, montate un mezzo foglio di carta abrasiva da 220 su di un lungo blocco di legno duro ben squadrato, e fate la stessa operazione, sempre nel senso della lunghezza, fino a raggiungere l’obiettivo.

Con una riga lunga e ben dritta(l’ideale sarebbe uno straightedge di precisione, ma costa una cifra esagerata per un non professionista) controllate il vostro lavoro.

Troverete sicuramente dei piccoli aggiustamenti da fare, e con la 220, sempre sul blocco, cercherete di rettificare il più possibile.

Tra i due tagli che delimitano i tasti 3,5,7,9,15,17,19,21, e lungo la linea di mezzeria, segnate il punto di mezzo, quello dove farete il foro per incastonare i dots (di madreperla sul palissandro,e di una plastica speciale nera o di "black mother-of-pearl se la tastiera è di acero).

Per il dodicesimo tasto, dove di solito i dots sono due, la manovra è un poco diversa.

Dividete il tasto in due parti uguali con una linea parallela alle scanalature, e ben perpendicolare alla mezzeria.

Su questa linea appena tracciata segnare due punti che , equidistanti dalla mezzeria, distino mezzo pollice dal bordo della tastiera (cioè circa 12/13 mm).

Sarà dove farete i fori per i due dots del 12°tasto.

I dots si trovano in commercio di diverse misure, fermo restando che la più tradizionalmente usata dai "grandi" è di ¼", cioè mm 6,35 circa.

Se non avete la punta da ¼ di pollice, cosa molto probabile, potrete rimediare comprando dots da 6 mm. Lì la punta ce la avete di sicuro.

Ma per nessun motivo non tentate di incastrare dots da ¼" in un foro da 6 mm. , magari

(orrore !) allargandolo, e neanche fate "ballare" dots da ¼" in un foro da 7 mm.

In entrambi i casi il risultato è pessimo.

Vediamo come fare i fori.

L’ideale, per andare dritti, è un trapano a colonna, se non lo avete cercate di tenervi perpendicolari, magari aiutandovi con una squadra.

Misurate lo spessore dei dots, di solito 0.050", e regolate la colonna o il vostro occhio per fare un foro di pochissimo più profondo.

Deve essere un po’ più profondo per contenere lo spessore della colla che metteremo.

Misurate sempre, col calibro, ad ogni foro, qualunque piccolo errore si paga.

Procuratevi un blocchetto di legno molto duro (un ritaglio della tavoletta di acero del manico andrà benissimo).

Ponete il dot sopra il foro e controllate ancora le misure.

Con una pipetta o uno stuzzicadenti infilate nel buco un po’ di colla, appoggiate di piatto il dot sul foro, e col blocchetto spingetelo dentro con forza, peraltro non così tanta da rompere la madreperla.

Fate seccare la colla e, con la lima piatta più fine che avete (quelle da modellismo sono l’ideale) cominciate a limare la madreperla che sporge dalla tastiera , a colpi "ragionati" e nel senso delle fibre del legno.

Se la madreperla non sporge significa che il buco era troppo profondo : non tentate di estrarre il dot, fareste probabilmente solo dei guai.

Se invece tutto è andato bene, andate avanti, per altre nove volte.