Il bridge.
E’ il ponte, la parte dove vengono appoggiate le corde. Abbiamo detto che il diapason, o la scala dello strumento, si misura dal ponte al nut, cioè è la lunghezza della corda che vibra. Ogni corda è appoggiata su un saddle (una sella), così come dall’altra parte riposa in una scanalatura del nut. La differenza sta nel fatto che mentre il nut è fisso, il ponte delle chitarre elettriche è regolabile, in modo che,a seconda del tipo, si possa alzare, abbassare ,allungare o accorciare tutte le corde insieme o le singole corde separatamente. Analizziamo i principali tipi di bridges :
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Poi è nato, sempre in casa Fender, il tremolo più famoso del mondo :
Sei sellette indipendenti, che permettono regolazioni in altezza e in lunghezza, con in più un sistema di perni e molle che lo rendono “floating” (galleggiante), in modo che tirando o premendo la leva si possono ottenere le modulazioni che tutti conosciamo. Considerato che questi due ponti hanno quasi cinquant’anni e vengono ancora prodotti praticamente immutati, non possiamo che sbalordirci della genialità di Leo Fender. Pensate a quanto sia effimera la tecnologia di oggi : nel giro di sei mesi il vostro computer è “sorpassato” e dovete aggiornarvi : quelli della mia età fanno un po’ di fatica a star dietro a questi cambiamenti così veloci e a volte stravolgenti. Poi guardate la vostra strato, e pensate che per i più giovani di voi essa è identica in quasi tutti i particolari a quella del vostro nonno preferito (quello che suonava il rock’n’roll), anzi,se è ancora in giro e ben tenuta, la sua suona anche meglio ! |
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Regolazione delle ottave e dei pick ups Warnings